…e volevo solo riposarmi/h2>
È stata una lunga giornata. Questa mattina sono partito da Amasra, un bellissimo villaggio sul Mar Nero e ho guidato molte ore prima di raggiungere la ventosa Iznik,
la storica Nicea, dove ho potuto mangiare il kebab di pesce. Domani sera ho il mio volo di ritorno da Istanbul alle 20:45 e quindi questa sarà l’ultima serata di questo fantastico viaggio in Turchia. Non vedo l’ora di trascorrere un po’ di relax a Bursa. Non so molto della città ma ho intenzione di leggere le mie guide magari durante la cena. 400 chilometri sono alle spalle e ne restano 70 davanti a me.
Mentre sono al volante ci sono 44 uomini che corrono dietro una palla a scrivere una piccola parte del mio destino e io ne sono totalmente all’oscuro. Ma sicuramente, intorno a me, anche molto vicino, migliaia di persone stanno seguendo da vicino gli eventi e questo finirà con l’influenzare i miei piani.
Un inatteso casino
Mi piace il calcio ma non seguo di certo il campionato turco quindi non so che oggi è l’ultima giornata della stagione. Alle 20:00, ora del calcio d’inizio, la situazione al vertice della classifica vede il Fenerbahce, squadra di Istanbul, in testa alla classifica con 73 punti. Solo un punto dietro c’è il Bursaspor, la squadra della città verso cui mi sto dirigendo. Alle 20:00 io invece sono lungo la strada tra Iznik e Bursa, ignaro di ciò che sta accadendo intorno a me.
Sono le 20:14 quando il Fenerbahce segna il suo (primo?) gol, consolidando così il primo posto in classifica, avvicinandosi al suo 18° titolo. Il Fenerbahce sta giocando contro il Trabzonspor, la squadra di calcio della leggendaria cittadina di Trebisonda, oggi nota come Trabzon.
Anche la sua squadra di calcio è in qualche modo leggendaria perché è l’unica, oltre alle tre squadre della parte europea di Istanbul (Beşiktaş, Galatasaray e appunto Fenerbahce) ad aver vinto il titolo in Turchia. Questa cosa è successa per 6 volte, ma l’ultima volta è stata circa un quarto di secolo fa. Io intanto, alle 20:14 mi trovo ancora a 30 chilometri da Bursa e intorno a me tutto sembra tranquillo.
Probabilmente le cose invece non sono così pacifiche a Istanbul alle 20:23, quando inaspettatamente il Trabzonspor segna un gol, pareggiando la partita. La osa però non sta cambiando di molto la situazione perché da qualche parte davanti a me, nello stadio Atatürk, Bursaspor e Beşiktaş sono ancora sullo 0-0. Il Bursaspor non è riuscito ancora a cambiare il punteggio iniziale e continua a restare dietro al Fenerbahce di un punto. E io? E io continuo a restare fuori città ma ormai abbastanza vicino come potete vedere dalla foto sopra ma intanto comincio a vedere qualche bandiera bianca e verde.
La storia del calcio turco si sta scrivendo adesso.
La tempesta perfetta … Alle 20:37 l’argentino Pablo Martín Batalla segna l’1-0 con un preciso tiro sotto la traversa. In questo esatto momento, restando così le cose, il Bursaspor sarebbe campione di Turchia. E io? In questo preciso momento sto entrando in città. Mancano ancora 53 minuti di gioco sul campo… e io qui, devo ancora raggiungere il mio hotel.
Mi trovo in un ingorgo e non ho idea del perché. Comincio a sospettare qualcosa quando 8 minuti dopo, dalla mia macchina, nella quale sto ascoltando la musica ad alto volume, percepisco una specie di ronzio, meglio dire una forte vibrazione… ok, diciamo un ruggito. Quello è stato il momento esatto in cui İbrahim Toraman, difensore del Beşiktaş, ha pensato fosse il momento giusto per un autogol. 2-0.
I secondi tempi procedono senza grandi emozioni in entrambi gli stadi e anche io non sono entusiasta di non essere riuscito a raggiungere il mio hotel. Riuscirò a mangiare stasera? Non lo so ancora, ma forse la domanda giusta dovrebbe essere, riuscirò a dormire?
Quando l’orologio indicava il minuto 87, allo stadio del Bursaspor, Ugur İnceman segna il gol del 2-1 per il Beşiktaş. Per qualche strano motivo, questo gol viene raddoppiato nei racconti allo stadio del Fenerbahce, e per questo, quando gli arbitri fischiano il fischio finale nei due campi che ci interessano, entrambe le squadre in corsa per lo scudetto, festeggiano ma in realtà gli unici legittimati a farlo sono i tifosi del Bursaspor che per questo hanno una folle notte che ovviamente mi impedisce di dormire. Questo è comunque un momento storico per il calcio turco. Dovete sapere che il Bursaspor è solo la quinta squadra ad aver vinto il campionato in più di 50 anni, e soltanto la seconda al di fuori di Istanbul oltre al già citato Trabzonspor.
E mentre tutto intorno a me la gente (e anche qualche cane) corre per la strada con le bandiere, concludo la mia serata mangiando la specialità locale, il famoso Bursa Kebab noto anche come İskender kebap a base di agnello, pomodoro, yogurt e burro. La mia testimonianza di un evento così importante nella storia popolare di questo paese è completata dalla piccola galleria qui sotto (alcune foto sono state scattate anche il giorno successivo, nel centro della città).