Hvar è un’isola molto bella ma in questo periodo dell’anno, la maggioranza dei locali sono chiusi. Si vede dappertutto gente che lavora alla sistemazione di ristoranti, bar, appartamenti in vista della stagione estiva.
Non ne sono sicuro al 100% ma credo che un’altra conseguenza negativa di venire ad Aprile sia la mancanza di collegamenti tra i villaggi dell’isola. Così, per esempio, mi sarebbe piaciuto andare a visitare Città Vecchia (Stari Grad) ma mi sono reso conto che sarebbe stato molto complicato. Grazie però ai suggerimenti del mio host ho deciso di farmi una bella camminata per raggiungere i villaggi di Milna e di Malo Grablje. Questi due villaggi sono distanti circa 2 chilometri tra di loro e circa sei da Hvar. Il primo chilometro del cammino segue la strada principale ma fortunatamente, a quel punto, le due strade si biforcano: sulla sinistra le auto, sulla destra un percorso da trekking ben segnalato. La prima parte passa per campi coltivati, c’è qualche piccola fattoria e qualche vigna, dopo però c’è la parte migliore circondata da alberi di pino. Alla fine, in mezzo agli alberi, si cominciano a vedere le case bianche di Milna ma prima di raggiungere il villaggio, la strada passa accanto a una spiaggetta di sassi bianch. Se a Hvar la stagione ha aperto, almeno per qualche locale, qui siamo in pieni lavori in corso. Forse c’è un ristorante aperto ma faccio fatica a capire se le poche persone sedute al tavolo, siano avventori o i proprietari in pausa. Mi faccio il piccolo lungomare di Milna senza vedere nulla degno di particolare nota. Ad ogni modo la cosa non mi preoccupa, sono venuto qui per vedere Malo Grablje, il villaggio abbandonato o, come suona più affascinante: la città fantasma.
Malo Grablje.
Le prime informazioni riguardo al villaggio di Malo Grablje risalgono al 1539. È stato abbandonato all’incirca all’inizio del ventesimo secolo lasciando intatte architettura e organizzazione del paese. . Quando ho cominciato la mia visita c’erano altri due turisti che però sono spariti quasi subito lasciandomi da solo con il silenzio rotto ogni tanto da un abbaiare lontano. La maggior parte delle case e la chiesa di San Teodoro sono ancora in buone condizioni. Molto probabilmente, dato che questo luogo è considerato un bene di interesse nazionale, ci sono regolari attività di manutenzione. Da vedere c’è anche un frantoio. La peculiarità di questo stabile è che al piano terra c’è per l’appunto il mulino, al primo piano la scuola e al secondo la casa del maestro di scuola. Continuo a vagare su e giù per questo paesino abbarbicato alla collina cercando una inquadratura che ne catturi l’essenza. Una piccola mappa del villaggio è nell’immagine accanto. In verde c’è la chiesa, in color seppia c’è il frantoio, in rosso la cooperativa.
Il sole picchia forte quindi decido di fare ritorno a Hvar.
La strada costiera.
Per raggiungere Hvar decido di cambiare strada e questa volta, una volta raggiunta e superata Milna, continuo lungo la costa.
Questa cartina mostra l’intero itinerario che ho percorso durante questa giornata. Dovrebbero essere circa 16 chilometri. Questo percorso è sicuramente molto più piacevole dell’altro più in alto dato che si passa da pinete a piccole spiagge che compaiono all’improvviso sulla sinistra. A un certo punto vedo un’isoletta dalla forma circolare perfetta con un faro al centro. Si chiama Pokonji Dol e ce n’è una foto nella Galleria.
Questo percorso lungo la costa ha come svantaggio che è un po’ più lungo dell’altro e comincio a essere stanco. Un Burek e un birra appena arrivato in città saranno il giusto premio.
Non perdete la galleria qui di seguito con tutte le foto scattate a Hvar in questi giorni.
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